Cosa vuol dire appartenere a generazioni diverse, fino a che punto il giovane può far sua l’esperienza dell’anziano e l’anziano riscoprire il fermento della gioventù? Fino a che punto è possibile ricucire gli anni che separano i protagonisti, e quanta storia è passata in mezzo fra loro? Queste sono alcune delle domande che vengono leggendo i racconti che discuteremo in questo nostro incontro, dedicato al rapporto tra generazioni diverse.
In Capitano, il giovane narratore si rifugia, ogni sera, a casa di “un uomo grande, non vecchio, dai gesti cauti e robusti come un contadino”. Lo fa nella speranza di imparare qualcosa dalla sua esperienza, e di metterla a frutto nella lotta politica che lo vede coinvolto. Il racconto – poetico e intimo, come spesso in Pavese – offre un’occasione per riflettere sulle possibili incomprensioni e sui possibili ponti fra generazioni diverse: da una parte l’uomo guarda con sospetto la tendenza dei giovani a chiacchierare, ritenendo che questa non porterà a nulla di buono; dall’altra i giovani – in particolare un amico del narratore – ritengono che l’uomo sia vittima del suo passato e abbia perso il contatto con la realtà. Erri De Luca, ne Il violino, ricostruisce il rapporto fra un nipote e un nonno dopo la morte di quest’ultimo. Il punto di collegamento è appunto un violino che il nonno “suonava tornando a casa dal turno di lavoro in miniera”. La musica incantevole del violino accompagnerà sempre il nipote, che si guadagnerà da vivere come acrobata, scoprendo di avere “dita dure da reggere due corpi”, ossia “le dita del nonno”. Infine, ne La novella del buon vecchio e della bella fanciulla, Svevo narra dell’innamoramento di un anziano uomo d’affari nei confronti di una “bella operaia” che guida il tram. La differenza di età genera dinamiche diverse dal solito: scrive il narratore che “i vecchi quando amano passano sempre per la paternità e ogni loro abbraccio è un incesto di cui ha l’acre sapore”. Il vecchio si dibatte così tra il desiderio di sedurre la ragazza e quello di non tradire il suo aspetto paterno di filantropo, dato che il primo appuntamento fra i due avviene sotto il pretesto dell’aiuto del vecchio alla ragazza, in cerca di un impiego migliore…
Vi ricordiamo che per partecipare, è necessario prenotare il posto presso la Segreteria dell’Istituto all’indirizzo biblioteca.iicvilnius@esteri.it e richiedere il testo che si analizzerà durante l’incontro.
Gratis per i corsisti IIC, studenti di italianistica e utenti di biblioteca dell’IIC. Agli altri chiederemo un piccolo contributo di 3 euro.
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