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Il conte Ugolino nella Torre della fame (Inferno, XXXIII 22 sgg.). Conferenza del prof. Claudio Ciociola

L’episodio del conte Ugolino (Inferno, XXXII 124-139 – XXXIII 1-90) è uno dei più famosi della Divina Commedia. Per il suo forte contenuto emotivo è anche uno dei più popolari nell’immaginazione di scrittori e artisti, italiani ed europei, fino ai nostri giorni. Dopo una breve introduzione volta a richiamare alla memoria la narrazione dantesca e a rileggere e commentare i suoi versi più famosi, saranno illustrati i primi risultati di un’indagine in corso sulla fortuna iconografica dell’episodio di Ugolino, e sarà descritto lo spazio museale recentemente inaugurato nel Palazzo dell’Orologio di Pisa, sede della Biblioteca della Scuola Normale Superiore, all’interno del quale sono visibili i resti della torre che fu la prigione di Ugolino e dei suoi congiunti.

In Italiano con traduzione in lituano

Prof Claudio Ciociola, già Vice-Direttore della Scuola Normale Superiore (2010-2012, 2016-2018). Professore ordinario di Filologia italiana presso la Scuola dal 2006 al 2018. Ha presieduto la SFLI – Società dei filologi della letteratura italiana negli anni 2014-2017. Allievo, perfezionando e ricercatore presso la Scuola negli anni 1974-1988; allievo del Centre d’Etudes Supérieures de Civilisation Médiévale (CESCM) e dell’Université de Poitiers (1979-1981); Frances A. Yates Fellow del Warburg Institute di Londra nel 1988; professore associato di Filologia italiana e di Storia della lingua italiana presso le Università di Cassino e per Stranieri di Siena dal 1988 al 2000; professore straordinario e ordinario di Stilistica e metrica italiana presso l’Università per Stranieri di Siena dal 2000 al 2006. È stato borsista del Centre d’Etudes Supérieures de Civilisation Médiévale (CESCM), dell’Ecole Française di Roma, del Getty Center for Renaissance Studies di Los Angeles, dell’Italian Academy for Advanced Studies in America at Columbia University di New York. Dal 2013 al 2018 ha presieduto il Centro Biblioteca della Scuola Normale Superiore.

La sua attività scientifica si è rivolta soprattutto alla letteratura e filologia delle origini, in particolare Cecco d’Ascoli ma anche la tradizione delle opere di Dante. Non vanno trascurati tuttavia suoi contributi sull’ambiente “neoclassico” milanese e soprattutto sul rapporto tra parole e immagini nei manoscritti, spunto di indagine che ha dato vita ad un convegno dove è stata inaugurata la fortunata formula del “visibile parlare”. Questa linea di ricerca è stata poi ripresa e sviluppata in ulteriori direzioni da altri studiosi.

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  • Organizzato da: IIC Vilnius