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Amatrice, un orizzonte per il futuro

Bellezza e disperazione, rassegnazione e voglia di ripartire, sentimenti contraddittori che si confondono negli occhi di chi è sopravvissuto alla tragedia del 24 agosto ad Amatrice. Una manciata di secondi, terribili e strazianti e un intero borgo è volato via insieme a parte della gente che vi abitava. Negli occhi di chi è rimasto solo incredulità, dolore, disperazione e una domanda insistente: perché? Una domanda a cui la ragione non può dare risposte. La natura mette in atto i suoi meccanismi crudeli e non si preoccupa di chi ne farà le spese. Ad Amatrice ha dato in dono bellezza e distruzione. Ma nella tragedia è la bellezza ad avere la meglio: non può essere lasciata incustodita, va ammirata, vegliata, trasformata e, soprattutto, goduta, anche nella tragedia; nel dolore insopportabile che dà ogni perdita e, soprattutto, perché l’assurdità non può vincere sull’uomo. “Non abbandoneremo le nostre case e la nostra terra, dobbiamo farlo per noi e per i nostri cari che non ci sono più”. È questo che raccontano le parole, i gesti, gli sguardi dei sopravvissuti. Nessuno vuole abbandonare la propria casa distrutta e le montagne, i fiumi, le chiese antiche, e gli amici di una vita. Raccontare i sentimenti che accompagnano la tragedia, descrivere la distruzione, la disperazione e allo stesso tempo inquadrare sullo sfondo la bellezza dei monti e la voglia di risollevarsi è un’impresa improba. Con questa impresa si è confrontato Stefano Ripert, che con le sue foto ha cercato di immortalare la tragedia e la speranza, la bellezza e la distruzione. Foto bellissime che dicono più di mille parole e sublimano la tragedia in arte, fissando un momento eterno nel ricordo e un borgo, che della sua cultura e del suo patrimonio di bellezza non può fare a meno. Ma soprattutto che ha bisogno di speranza e solidarietà per ripartire. Per fare questo non basta essere un fotografo: ci vuole un’anima capace di penetrare la tragedia e la bellezza. È quest’anima si riflette chiara nelle foto di questa mostra.

Paola Cioni
Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura in Vilnius

Sarà possibile visitare la mostra durante la Cena di gala in favore delle popolazioni colpite dal terremoto del 24 agosto 2016.

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  • Organizzato da: Ambasciata d´Italia e Istituto Italiano di Cultura a Vilnius