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Adattare e tradurre: l‘America riscritta. Conferenza del dott. Enrico Botta

Il fenomeno delle ‘‘cover‘‘ statunitesi nell‘Italia degli anni 60 e 70 ha avuto risultati spesso molto positivi, favorendo un rapido cambiamento di generi e stili musicali e questo fenomeno musicale fin‘ora viene spesso criticato, analizzato a aggioranto. Tuttavia, le cover avevano molto spesso un testo non fedele all‘originale; in qualche occasione completamente diverso o travisato, quasi sempre semplificato e banalizzato e questo dimostrava una difficoltà di avvicinare due sistemi culturali diversi, caratterizzati da specifiche espressioni poetiche, oltre che da particolari esigenze di censura.

Le cose cambiarono quando Fabrizio De André tradusse due pezzi di Bob Dylan, Desolation Road e Romance in Durango. De André dimostra di non essere solamente un traduttore, ma anche capace di rispettare tutti gli aspetti linguistici e stilistici (il lessico, la rima, la metrica ecc.) e anche la storia.

L‘adattamento diventa il concetto chiave del De André mediatore. Il cantautore genovese non solamentre traduce i testi, ma li transcodifica da uno specifico genere poetico, l‘epitaffio, ad una serie di brani appartenenti a differenti generi musicali. Si mostra la sua scrittura creativa che si presenta anche nel concept album Non al denaro, non all‘amore, né al cielo.

L‘analisi dovrebbe evidenziare come il De André mediatore non abbia seguito la logica della traduzione più o meno bella o più o meno fedele, quanto piuttosto quella della ‘‘proliferazione iterativa‘‘, secondo la quale una traduzione contribuisce a stabilire un originale, sia nella lingua di partenza che in quella di arrivo. Si tratta di un discorso chiaramente politico e idealogico, e non solo letterario e stilistico. Le parole che da un lato sembrano fedeli all‘originale, dall‘altro lato, introducono qualcosa di nuovo e aggiungono nuovi significati all‘originale.

In Italiano. Livello minimo di italiano consigliato da B1

Dott. Enrico Botta si è laureato in lingue e letterature straniere presso l’Università dell’Aquila, dove ha conseguito anche il PhD in Generi letterari. I suoi interessi di ricerca si concentrano sulla letteratura americana del XVIII e XIX secolo. Nel 2009 lavorava come assistene ricercatore presso Leslie Center for the Humanities a Hanover, negli Stati Uniti d’America, nel 2015 ha svolto la ricerca presso Georgetown University (Washington, D.C.). Nel 2013 ha ricevuto la borsa di studio per le ricerche presso l’Istituto di John F. Kennedy dell’Università libera di Berlino. Ha partecipato e ha fatto interventi nelle conferenze nazionali e internazionali, ha pubblicato numerosi saggi sulla letteratuta, cinema e musica statunitensi. Da poco è stato pubblicato il suo libro “Fate in his eye and empire on his arm. La nascita e lo sviluppo della letteratura epica statunitense” (2017).

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