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Identità Oltre Confine

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IDENTITÀ OLTRE CONFINE

Il dialogo tra essere umano e natura nelle opere della Collezione Farnesina

a cura di Benedetta Carpi De Resmini

24 settembre – 3 novembre 2025

Vilnius – Istituto Italiano di Cultura

Per celebrare i 25 anni della sua Collezione d’arte contemporanea – che raccoglie opere di tutto rilievo dell’arte italiana dagli anni Cinquanta ad oggi – il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale promuove una grande mostra itinerante per l’Europa. Dopo Berlino (19 giugno – 21 luglio 2025), la seconda tappa del progetto espositivo Identità Oltre Confine, a cura di Benedetta Carpi De Resmini, il 23 settembre inaugura all’Istituto Italiano di Cultura di Vilnius, dove sarà visitabile fino al 03 Novembre 2025.

Vilnius è stata scelta come sede simbolica per rappresentare il Nord Europa, segnato negli ultimi trent’anni da profonde trasformazioni politiche, culturali e sociali. La capitale lituana, con la sua vivace scena artistica e la ricca stratificazione storica, offre il contesto ideale per indagare le tensioni e le continuità tra memoria e futuro. In questo quadro, la mostra mira a stimolare un dialogo aperto sulle dinamiche di transizione identitaria, valorizzando l’intersezione tra arte, politica e trasformazione collettiva.

La curatrice Benedetta Carpi De Resmini affronta le questioni dell’identità e della coesistenza in un’epoca attraversata da tensioni globali, crisi ambientali, processi di globalizzazione e fratture sociali e culturali. Al centro della riflessione curatoriale, il desiderio di promuovere un nuovo sguardo sul mondo naturale, riconsiderando il ruolo dell’essere umano in relazione al pianeta e alle altre forme viventi, oltre le dinamiche di potere e dominio. L’arte, in questo contesto, si propone come strumento di consapevolezza e trasformazione. Attraverso un dialogo tra generazioni di artiste e artisti, la mostra si struttura come uno spazio plurale, dove linguaggi eterogenei si intrecciano per costruire narrazioni alternative. L’architettura dell’esposizione, appositamente creata per gli spazi dell’Istituto Italiano di Cultura, è stata progettata dall’architetta lituana Sigita Simona Paplauskaitė.

Il percorso espositivo si apre con Fibonacci (1975) di Mario Merz, opera simbolica di un pensiero che supera i confini identitari, in favore di un approccio globale e interculturale. La mostra si articola in tre nuclei tematici: Radici di resistenza, Ecologie instabili, Geografie del distacco, che mettono in relazione esperienze artistiche differenti, stimolando un confronto tra pratiche, generazioni e territori.

In Radici di resistenza, le opere di Tomaso Binga, Ketty La Rocca, Maria Lai, Elisa Montessori e Carla Accardi si confrontano con quelle di Silvia Giambrone, Marinella Senatore, Loredana Di Lillo ed Elena Bellantoni, ponendo l’accento sul corpo, sul linguaggio e sulle dinamiche di potere e autodeterminazione. La sezione Geografie del distacco accoglie i lavori di Gea Casolaro, Agnese Purgatorio, Sarah Ciracì, Rä di Martino, Marta Roberti e Paola Gandolfi, in una riflessione condivisa sulle fratture e i cambiamenti in atto a livello sociale, culturale e ambientale.

Infine, Ecologie instabili raccoglie le opere di Letizia Battaglia, Silvia Camporesi, Martina della Valle, Elena Mazzi e Laura Pugno: un invito a interrogare il rapporto tra essere umano e natura, sottolineando la responsabilità collettiva e la necessità di immaginare nuovi modelli di coesistenza. La mostra si configura così come un dispositivo dinamico, capace di attivare visioni critiche, nuove narrazioni e un dialogo profondo con il presente.

L’esposizione, come ogni nuova tappa di questo tour, avrà degli interventi e delle opere diverse. A Vilnius ci sarà l’opera video Trebbiatori Celesti dell’artista Sarah Ciracì da cui è tratto lo still fotografico presente in Collezione, che l’artista ha restaurato per l’occasione. A corollario dell’opera video The Fox and the Wolf: struggle for power (2014), di Elena Bellantoni, saranno esposte per la prima volta le due maschere del Lupo e della Volpe utilizzate dai ballerini di tango nella performance video. Oltre al gioco di forza, presente nell’opera, anche le maschere si sfidano in un gioco di potere, incarnando il dualismo tra i sessi e le tensioni tra natura e cultura.

Come per Berlino ci sarà una poesia visiva di Tomaso Binga, che anche in questo caso è stata selezionata in relazione al contesto locale. Per questa tappa è stata scelta Io sono Ecologica (1987). L’opera viene allestita su parete e accompagnata dalla lettura sonora dell’artista, fruibile in cuffia, con traduzione in lituano. La poesia, in cui si intrecciano corpo, linguaggio e politica, può essere letta come una forma di resistenza. In un paese che ha conosciuto occupazioni, resistenze e ricostruzioni, il corpo ecologico della poesia di Binga risuona con le storie di radicamento e identità del popolo lituano. In sintesi, “Io sono Ecologica” nella cornice lituana si offre come un atto poetico di affermazione di sé attraverso il corpo e la terra. Un gesto critico, ironico e femminile, che invita a riscoprire la vulnerabilità come forma di forza e condizione per nuove forme di coesistenza.

L’esposizione presentata all’Istituto Italiano di Cultura a Vilnius stabilisce anche un interessante dialogo artistico con la mostra Arte in Ambasciata: Italia Contemporanea a Vilnius, attualmente allestita presso l’Ambasciata, che mira a promuovere l’arte contemporanea italiana in Lituania con una selezione di 45 opere di 42 maestri dagli anni Cinquanta a oggi.

ORARI DI APERTURA: dal lunedì al venerdì ore 14.00-19.00 | ingresso libero

INFO www.esteri.it | https://collezionefarnesina.esteri.it

“Identità oltre confine” celebra la Collezione Farnesina – Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale

  • Organizzato da: Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ambasciata d'Italia, Istituto Italiano di Cultura
  • In collaborazione con: Cities Art Projects