«Scrittore italiano nato in Sicilia». Così si definisce Andrea Camilleri. Camilleri si inserisce pienamente nella sequenza illustre della letteratura italiana ottonovecentesca, da Verga, Capuana, De Roberto, Pirandello, Borgese, Vittorini, Brancati, Tomasi di Lampedusa, Sciascia, Bufalino, Consolo, ecc., fino alle estreme propaggini contemporanee di Silvana Grasso, Simonetta Agnello Hornby e Stefania Auci, che vede letterati e, sempre più oggi, letterate, di origine siciliana, contribuire al romanzo nazionale in lingua italiana. In Camilleri, tuttavia, è più specifica l’attenzione al rapporto tra lingua e dialetto così come impostato da Manzoni e Pirandello. Sicché si può affermare che nell’opera dello scrittore di Porto Empedocle si configuri una vera e propria “Lingua di Vigata”.
Con traduzione in lituano
Lazzaro Rino Caputo insegna Letteratura Italiana presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma “Tor Vergata”. Ha pubblicato saggi e volumi su Dante, Petrarca, Manzoni e il primo romanticismo italiano, Pirandello e sulla critica letteraria italiana e nordamericana contemporanea. Membro della Dante Society of America, ha svolto lezioni e seminari, oltre che in vari atenei italiani, nelle università di Cambridge (UK), Zurigo, Lussemburgo, “Al Alson” del Cairo, Cracovia, Varsavia, Minsk, “RGGU” di Mosca, Tirana, Stoccarda, Heidelberg, Tubinga, Harvard e UCLA (Usa), Ottawa, Kingston, Toronto e “McGill” di Montréal (Canada), dove, in particolare, è stato per alcuni anni ‘visiting professor’ di letteratura italiana e critica letteraria internazionale.